
In un momento storico in cui la sanificazione e salubrità degli ambienti è per ovvie ragioni considerata particolarmente importante, anche la riqualificazione dei pavimenti può giocare un ruolo chiave. La possibilità di intervenire su pavimenti preesistenti senza demolirli ma, al contrario, rinnovandoli, si rivela infatti una strategia efficiente per garantire alle superfici non soltanto una migliore resa estetica e una ritrovata funzionalità, ma anche un più alto grado di igienicità e dunque di sicurezza.

Ricordiamo che la riqualificazione di pavimenti preesistenti può essere relativa sia ad ambienti pubblici che privati di qualunque dimensione, e che interessa prevalentemente le superfici in resina o calcestruzzo. Il vantaggio di riqualificare i pavimenti non soltanto risiede in un eccellente risparmio di tempo (e dunque in un minore investimento economico), ma anche nella possibilità di poter effettuare interventi mirati che non interrompono il normale ciclo produttivo. Questo beneficio è particolarmente cruciale per uffici, laboratori, grandi strutture commerciali e attività produttive in genere.
Vanno poi considerati ulteriori plus legati alla riqualificazione dei pavimenti: un incremento della longevità delle superfici, un miglioramento della loro performance e la possibilità di intervenire con soluzioni altamente evolute che possono influire positivamente sul livello di comfort e sicurezza di chi abita gli ambienti.
In questo senso, le tecnologie si orientano sempre più a superfici prive di fughe e di raccordi tra pavimento e parete, atossiche, antipolvere, a zero emissioni VOC, ecocompatibili, igieniche, facili da mantenere, pulire e igienizzare. I pavimenti – siano essi nuovi o riqualificati – dovrebbero inoltre garantire il mantenimento di queste caratteristiche anche dopo ripetuti lavaggi, a seguito di un uso prolungato nel tempo, e un più elevato grado di igiene e protezione sia dagli agenti esterni che dall’azione di microrganismi patogeni.
La recente emergenza Coronavirus ha puntato ancora di più il focus su questo genere di soluzioni, in un’ottica più ad ampio spettro che si concentra sulla creazione e sul mantenimento di ambienti salubri nel loro complesso.
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IPM Sanix: pavimenti più igienici, più protetti e più sicuri
IPM Sanix è una tecnologia innovativa, che permette di dare vita a sistemi che rendono le superfici non soltanto più protette dagli agenti esterni, ma anche più igieniche.
Non soltanto i pavimenti realizzati con l’additivo IPM Sanix sono più semplici da pulire e mantenere, ma rimangono inalterati in termini di caratteristiche igieniche anche dopo un utilizzo prolungato e ripetuti lavaggi.
IPM Sanix è il risultato di lunghe ricerche nella formulazione di prodotti sempre più innovativi per il settore delle pavimentazioni: i formulati resinosi con additivo IPM Sanix subiscono un processo di produzione che li rende inattaccabili allo sviluppo futuro di muffe e batteri, e garantiscono l’inalterabilità di questa caratteristica anche nel tempo.
Il livello di inibizione da contatto di IPM Sanix è pari al 99.9%.
La linea è inoltre caratterizzata da un’elevata resistenza all’azione di diverse sostanze chimiche, alcune delle quali anche molto aggressive: acido cloridrico, acido solforico, acido citrico, acido acetico, acido lattico, acetone, metanolo, zucchero, soda caustica, petrolio, olio e detergenti.
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IPM Sanix nel Decreto Cura Italia
Il Governo con il Decreto “Cura Italia” incentiva la sanificazione degli ambienti di lavoro, quale misura del contenimento del contagio da COVID-19,
da parte di coloro che esercitano attività d’impresa, artigianale o professionale. L’agevolazione assumerà la forma di un credito d’imposta,
riconosciuto per il periodo d’imposta 2020, pari al 50% delle spese ammissibili, fino ad un massimo di € 20.000,00.
Entra subito in contatto con gli esperti di IPM Italia e chiedi una consulenza per rendere i tuoi pavimenti riqualificati, igienici e sicuri.