Un pavimento in resina antisdrucciolo (o antiscivolamento) è una superficie rivestita o formulata con particolari materiali o additivi finalizzati a incrementare l’aderenza e la forza d’attrito sulla superficie stessa. I sistemi resinosi realizzati in questo modo hanno quindi l’obiettivo di evitare scivolamenti, cadute o eventi fortuiti legati alla scivolosità della pavimentazione.

Di conseguenza, le pavimentazioni in resina antisdrucciolo sono una soluzione fondamentale ovunque si voglia ridurre la possibilità di caduta, minimizzando il rischio di traumi e di incidenti. Va da sé che tale prerogativa dovrebbe essere propria di qualunque ambiente, sia indoor che outdoor: dagli spazi ospedalieri e sanitari a quelli industriali, dai centri commerciali e della GDO fino a quelli destinati allo svolgimento di attività ludiche e sportive o addirittura scolastiche.

Una pavimentazione in resina con caratteristiche antisdrucciolo può rivelarsi un rivestimento altamente sicuro anche in presenza di ristagni d’acqua: si pensi ad esempio al caso di un camminamento a bordo piscina, un vialetto esterno o ai pavimenti installati in grandi strutture destinate all’industria ortofrutticola!

Sebbene in alcuni contesti il pavimento debba essere obbligatoriamente antiscivolo o addirittura antitrauma (è il caso di ambienti scolastici, aree bagno, rampe e bordi piscina, solo per citarne alcuni), qualunque pavimentazione indoor o outdoor dovrebbe vantare questa specifica caratteristica.

Pavimenti in resina antiscivolo: cosa dicono le normative

Quando si tratta delle qualità antisdrucciolo di un pavimento in resina, la prima normativa a cui è opportuno fare riferimento, seppure piuttosto generica, è il famoso Testo Unico per la Sicurezza nei Luoghi di Lavoro (Decreto Legislativo 81/2008). In tal senso, il TU indica che “i pavimenti debbano presentare condizioni tali da rendere sicuro il movimento ed il transito di persone e mezzi, prescrivendo che questi siano fissi, stabili ed antisdrucciolevoli, esenti da protuberanze, cavità o piani inclinati pericolosi, oltre a non essere ingombrati da materiali che possano impedire la normale circolazione.”

Il concetto di “antisdrucciolevole” può essere poi approfondito leggendo il Decreto Ministeriale 236 del 1989, il quale definisce in questo modo “una pavimentazione realizzata con materiali il cui coefficiente di attrito, misurato secondo il metodo della B.C.R.A. (British Ceramic Research Association) sia superiore a: 0,40 per elemento scivolante in cuoio su pavimentazione asciutta – 0,40 per elemento scivolante gomma su pavimentazione bagnata.” Il decreto aggiunge anche che “i valori predetti di attrito non devono essere modificati dall’apposizione di strati di finitura lucidanti o di protezione.”

Entrando ancor di più nello specifico delle pavimentazioni in resina, la norma UNI 8298-16:2007 ancora oggi in vigore definisce un metodo per la determinazione del coefficiente di attrito dei rivestimenti resinosi per pavimentazioni – diverso però da quello indicato nel DM 236/1989: indica infatti che i test dovranno essere condotti su provini appositamente realizzati, condizionati per almeno ventiquattr’ore a temperatura e umidità prestabilite e del tutto privi di qualunque tipo di contaminante.

Tuttavia, la normativa a cui si fa attualmente maggiore riferimento per le caratteristiche antisdrucciolo dei pavimenti in resina è la DIN 51130, che stabilisce gli standard e le caratteristiche dei pavimenti antiscivolo dove sia previsto il transito con calzature e definisce la scivolosità in funzione dell’angolo di scivolamento.

Tale normativa individua specifici intervalli, chiamati R, per ogni destinazione d’uso della pavimentazione. A fronte di un maggiore rischio di scivolamento, più alta dovrà essere la classe R del pavimento.

Ecco la classificazione delle superfici antiscivolo secondo la normativa DIN 51130:

  • R9: dai 3° ai 10° gradi di inclinazione; superfici con aderenza normale. Le sue destinazioni d’uso tipiche includono zone ingresso e scale con accesso dall’esterno, ristoranti e mense, negozi, ambulatori, ospedali e scuole.
  • R10: dai 10° ai 19° di inclinazione; superfici con aderenza media. Fa riferimento a bagni e docce comuni, piccole cucine ed esercizi per la ristorazione, garage e sotterranei.
  • R11: dai 19° ai 27° di inclinazione; superfici con aderenza forte. Tra le applicazioni principali figurano ambienti per la produzione di generi alimentari, medie cucine di esercizi per la ristorazione, ambienti di lavoro con forte presenza di acqua e fanghiglia, laboratori, lavanderie e hangar.
  • R12: dai 27° ai 35° di inclinazione; superfici con aderenza molto forte. Tale coefficiente dovrebbe riguardare le pavimentazioni destinate ad ambienti per la produzione di alimenti ricchi di grassi come latticini e derivati, oli e salumi; grandi cucine per la ristorazione o per preparati industriali con impiego di sostanze scivolose; parcheggi auto.
  • R13: >35° di inclinazione; superfici con aderenza molto forte. Questo valore fa riferimento ad ambienti destinati alla produzione alimentare o che gestiscono elevate quantità di grassi.

Pavimenti in resina IPM Italia: sistemi eccellenti certificati antisdrucciolo

Tutti i sistemi a marchio IPM Italia sono antisdrucciolo e dotati di opportuna certificazione.

Ciascuna pavimentazione in resina viene progettata ad hoc e proposta nel rispetto delle caratteristiche del luogo, delle esigenze estetiche e funzionali espresse dal committente e delle attività che dovranno essere condotte su di essa.

Ecco alcuni dei molteplici sistemi resinosi formulati da IPM Italia che vantano caratteristiche antiscivolo:

  • IPM Color Mix: è il sistema epossidico multistrato decorativo caratterizzato da un particolare effetto “sale e pepe”. Ideale per chi è alla ricerca di una pavimentazione in resina ad alta performance e con ottimo impatto estetico, ma anche nel caso in cui si debbano correggere importanti imperfezioni sulla pavimentazione preesistente.
  • IPM Stratos: è il sistema epossidico multistrato in resina con effetto monocolore e finitura antiscivolo. Caratterizzato da uno spessore minimo (da 1 a 2,5 mm), rispetta tutti i criteri di sanificazione previsti dalla regolamentazione HACCP.
  • IPM Aquaperm® Stratos: si tratta di un sistema idrodisperso traspirante in resina, monocromatico ed eco-friendly, con finitura antisdrucciolo e spessore da 1 a 3 millimetri. Realizzato con materiali traspiranti di nuova generazione e a basse o addirittura zero emissioni VOC, è altamente resistente all’usura, al calpestio e all’azione di agenti chimici anche molto aggressivi.
  • IPM Color Flake: è il pavimento in resina decorativa con finitura trasparente caratterizzato da splendidi effetti cromatici risultato dell’inglobamento di piccole scaglie colorate nel sistema. È studiato per pavimentazioni soggette ad alto calpestio o dal passaggio continuativo di carrelli.
  • IPM Venexian: è il pavimento in resina decorativo ottenuto con levigatura a effetto terrazzo. La sua miscela di malta di resina e quarzi o marmi selezionati di diverse granulometrie e varietà permette di realizzare memorabili effetti visivi che esaltano i colori naturali.
  • IPM Freetime: è il sistema resinoso ecocompatibile che IPM Italia ha formulato per gli impianti sportivi outdoor, le aree gioco per bambini, le piste ciclabili e quelle pedonali. Ideale sia per nuove pavimentazioni che per la riqualificazione di vecchi supporti, vanta marcate caratteristiche antisdrucciolo anche in presenza di ristagni d’acqua.
  • IPM Gummy: è il sistema poliuretanico antiscivolo e antitrauma studiato per le aree ludiche all’interno di istituti scolastici e ricreativi. Oltre ad offrire le migliori caratteristiche antisdrucciolo, garantisce anche massima sicurezza e un impatto morbido in caso di caduta.

Desideri una pavimentazione in resina antisdrucciolo per i tuoi ambienti? Entra in contatto con gli specialisti di IPM Italia per definire quale sistema resinoso meglio si adatta alle tue esigenze.

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