Il pavimento in resina si rivela una scelta particolarmente efficace per chi desidera realizzare pavimentazioni industriali ad alte prestazioni e con un gradevole impatto estetico. Tuttavia, dal momento che non tutti i pavimenti in resina sono uguali, la scelta del manufatto dovrà essere il risultato di un’analisi attenta delle specifiche esigenze del committente.

Il concetto di “soluzione universale” non è quindi di fatto applicabile all’ambito delle pavimentazioni industriali in resina, le cui prestazioni cambiano a seconda del tipo di rivestimento e degli eventuali trattamenti cui il manufatto viene sottoposto. In questo senso, i pavimenti in resina industriali sono composti da un’infinità di soluzioni diverse a seconda del loro spessore, dei materiali utilizzati, e della tipologia di applicazione, come peraltro ben evidenziato dalla normativa UNI 8297.

I principali fattori da valutare per la scelta
di un pavimento in resina industriale

La prima discriminante da considerare – ossia la prima domanda che qualunque committente dovrebbe porsi – riguarda l’ambito operativo specifico dell’azienda che usufruirà del pavimento in resina, a seguito della quale sarà più semplice determinare le esigenze prestazionali ed estetiche della superficie con l’aiuto di professionisti specializzati, come IPM Italia.

Un consulente formato nell’ambito delle pavimentazioni industriali in resina disporrà infatti della necessaria competenza tecnica e commerciale relativamente a sistemi, procedure e caratteristiche del manufatto e, attraverso domande specifiche, sarà in grado di individuare la soluzione più adeguata.

Tra le tipiche domande poste per la definizione della pavimentazione industriale più corretta figurano quelle relative all’ambito di attività dell’impresa, alle condizioni del sottofondo, alle tempistiche di posa necessarie a contenere i “fermo-impianto”, alle sollecitazioni. In questo senso è facile capire che un sottofondo crepato, umido o ammalorato avrà necessità differenti rispetto a un supporto sano e pronto per la posa del sistema resinoso.

Allo stesso modo, una pavimentazione che sarà regolarmente soggetta al passaggio di veicoli come muletti o addirittura di mezzi pesanti dovrà avere requisiti tecnici molto diversi rispetto a una che sopporterà esclusivamente un transito pedonale. A queste variabili andranno poi sommati gli eventuali requisiti estetici richiesti dal committente per il suo pavimento industriale in resina.

Inoltre, andrà valutato con cura lo spessore finale del manufatto, che rappresenta senza dubbio una delle più importanti discriminanti nella progettazione di un sistema resinoso perché influenza la durata nel tempo del rivestimento. In tal senso, il progettista potrà decidere di caricare il pavimento con particolari quarzi, così da garantire alla superficie una maggiore durezza (che si traduce in un’incrementata resistenza), oppure con i cosiddetti flake colorati in PVC: questi ultimi, che si presentano sotto forma di “coriandoli”, non soltanto permettono di ottenere un impatto estetico di più alto valore, ma anche un relativo aumento della durezza della pavimentazione.

Sulla base di queste valutazioni, il tecnico annoterà le informazioni recepite su un’apposita scheda e i dati così incrociati contribuiranno a definire in modo preciso la scelta applicativa finale.

IPM Italia: trattamenti per pavimenti industriali in CLS e rivestimenti per pavimenti industriali in resina

I trattamenti e rivestimenti in resina consentono di incrementare specifiche qualità delle pavimentazioni industriali in calcestruzzo, e dovranno quindi essere stabiliti con altrettanta cura, in quanto discriminanti di grande importanza.

Alcuni esempi

IPM AQUAPERM® SEALER, il sistema idrodisperso trasparente impregnante a limitato ingiallimento messo a punto dai laboratori di IPM Italia. Si tratta, nello specifico, di un consolidante per sottofondi cementizi a scarsa resistenza ideale come “curing” nel controllo dell’evaporabilità dell’acqua di rilascio dei calcestruzzi freschi, poiché limita la formazione di micro-fessurazioni e imbarcamenti.

IPM AQUAPERM® SEALER può essere applicato su un sottofondo in calcestruzzo integro e pulito e si rivela la scelta efficace anche per incrementare le resistenze meccaniche del calcestruzzo stesso. Per quanto riguarda la sua destinazione d’uso, il trattamento è specificamente antipolvere e antiolio, e dunque studiato per pavimentazioni industriali in resina destinate a magazzini di tutti i settori merceologici.

Tra i rivestimenti a film sottile (ossia “verniciature” colorate con spessori variabili tra 0.3 e 0.5 mm) vale invece la pena menzionare IPM TEC MONO, il sistema epossidico a basso spessore che IPM Italia ha studiato per la riqualificazione di pavimenti industriali resinosi usurati. È importante notare che, rispetto ai tradizionali sistemi vernicianti a film spesso, questo rivestimento si presenta invece leggermente antiscivolo grazie alla presenza di cariche minerarie.

IPM TEC MONO può essere applicato su un sottofondo in calcestruzzo integroe pulito e vanta buone caratteristiche di pulizia, che lo rendono adatto per la creazione di pavimenti industriali in resina destinati a magazzini di stoccaggio a basso volume, ma anche a zone produzione e aree tecniche.

IPM STRATOS è invece il sistema epossidico multistrato a effetto monocromatico e con finitura antiscivolo proposto da IPM Italia per le aree industriali soggette a medie sollecitazioni meccaniche di transito e punzonatura dinamica.

Questo rivestimento di spessore tra 1.0 e 2.5 mm può essere utilizzato nei diversi settore merceologici, si applica su un sottofondo in CLS integro e pulito ed è molto rapido da posare, riducendo quindi al minimo i fermi-impianto. IPM STRATOS garantisce un’elevata resistenza all’usura e all’abrasione causate dal continuo calpestio.

Chi cerca invece pavimenti in resina autolivellante (molto apprezzato per le sue elevate qualità estetiche) trova in IPM LEVELLING la soluzione più adatta: questo sistema epossidico autolivellante è infatti la scelta migliore per ottenere rivestimenti con finitura liscia e maggiore planarità.

L’applicazione di IPM LEVELLING prevede un trattamento preliminare del sottofondo in CLS con l’ausilio di macchine pallinatrici o levigatrici, e il suo successivo impregnamento con primer epossidici. Successivamente si procede alla posa manuale di una colata di resina autolivellante, che si presenta colorata e caricata con sabbia fine di quarzo per dare vita a un risultato finale di notevole impatto: una pavimentazione industriale in resina monolitica, di massima resa estetica e caratterizzata da ottima resistenza chimico-meccanica.

Queste caratteristiche rendono IPM LEVELLING il pavimento in resina autolivellante ideale per le applicazioni più diverse: industria alimentare, chimica, farmaceutica, locali sterili, laboratori e ambienti sanitari, magazzini logistici e meccanizzati, attività commerciali, sale espositive, musei, showroom, hotel e persino residente private.

Alle aree produttive ad alto traffico sottoposte a carichi gravosi, come avviene ad esempio nell’industria meccanica o alimentare, nel tessile (tintorie e concerie) o nel manifatturiero, ma anche nell’ambito chimico-farmaceutico, IPM Italia consiglia il pavimento in malta spatolata. La soluzione è IPM BLINDO, il sistema in malta epossidica elicotterata fibro-armata ad alto spessore (da 4 mm a 15 mm). Impermeabile, questa soluzione garantisce un’elevata resistenza meccanica e chimica e può essere applicata anche su un sottofondo da riqualificare.

Nel caso in cui il sottofondo presenti invece umidità maggiore di 3.5, IPM Italia suggerisce l’utilizzo della propria linea AQUAPERM, che include sistemi e idrodispersi, traspiranti, VOC free, applicabili su calcestruzzo e altri supporti con elevati tassi di umidità. Alcuni dei principali vantaggi garantiti da questa linea includono brillantezza delle finiture, assenza di ritiri ed elevate resistenze chimiche e meccaniche.

L’elenco di trattamenti e sistemi qui riportato evidenzia l’importanza, per le aziende che desiderano realizzare una pavimentazione industriale in resina, di interfacciarsi con aziende specializzate, esperte e competenti. In questo senso IPM Italia si rivela il partner ideale per questa tipologia di progetti: garantisce infatti un servizio di produzione e installazione con l’ausilio di squadre certificate e caratterizzato da un approccio chiavi in mano, ossia che prende in carico ogni aspetto del progetto: dalla consulenza preliminare alla definizione della soluzione più adatta, fino alla posa del sistema resinoso.

Nel caso di IPM Italia, le aziende possono inoltre contare su un’azienda che vanta al proprio interno un laboratorio di sviluppo e un reparto produttivo dedicati, con il vantaggio di un interlocutore che conosce ogni dettaglio dei prodotti che propone e delle materie prime che li compongono.

Ulteriori plus che rende IPM Italia il partner più efficace per la definizione e posa delle pavimentazioni industriali in resina include le certificazioni su sistemi e prodotti e l’adesione all’importante associazione di categoria CONPAVIPER.

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